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Salone del Mobile. Milano dal 16 al 21 aprile

Il Salone Internazionale del Mobile è laboratorio di sperimentazione e contaminazione, luogo di incontro e di nuove opportunità per riflettere sul mondo del design e del progetto. L’edizione 2024 è in programma dal 16 al 21 aprile 2024, come da tradizione negli spazi di Rho Fiera.

 

Design News.
Salone Internazionale del Mobile, Workplace3.0, S. Project
Quest’anno, riflettori puntati su prodotti chiaro esempio di responsabilità
ambientale e rigenerazione, manifattura artigianale, innovazione
tecnologica, cultura del progetto, ispirazione dal Giappone. E ancora: la
conferma dell’importanza dell’outdoor e le incursioni del fashion.
Edizione dopo edizione, il Salone del Mobile.Milano segna il ritorno all’incontro di
un’intera comunità, che qui verifica, toccando con mano, i risultati prodotti in un anno
di lavoro, ricerca, sperimentazione. In padiglioni, che assumono una natura ibrida di
opera e spazio di lavoro, vengono collocati ambienti, arredi, oggetti, installazioni,
trasformando il tessuto fieristico in una fascinosa “terra di mezzo”, dove si
intravedono nuove stratificazioni di idee, significati, forme e funzioni, a tratti ancora
embrionali ma tuttavia capaci di anticipare – a volte impercettibilmente, a volte in
modo molto evidente – l’identità dell’abitare di domani.
In questo bacino di proposte di soluzioni alle necessità e ai sogni del vivere – con
tutti i limiti che una proposta può avere, ma anche con tutta la bellezza, la forza e il
valore che sprigiona – cogliamo una pluralità di linguaggi progettuali ed espressivi:
un mix che dà forma a percorsi estetici variegati, che rappresentano prima di tutto
un approccio e una visione, e dopo un contenuto, tutt’altro che trascurato o
trascurabile. Al contrario, questa sarà l’edizione dei messaggi e delle visioni potenti,
che vanno dalla responsabilità e rigenerazione ambientale e sociale alla
valorizzazione della manifattura artigianale, anche sapientemente miscelata alle
tecnologie digitali; dal racconto dell’autenticità e della cultura del progetto, fatta
da oggetti rieditati – impiegando nuove tecniche di costruzione e materiali circolari
–, a suggestioni progettuali pregne di significato che vengono da lontano, leggasi
Giappone. E ancora: la (ri)conferma dell’importanza dell’outdoor; le incursioni del
fashion in questo territorio. Necessariamente, l’abaco delle forme si amplia: si va
dallo scultoreo e architetturale al morbido e organico, dal decorativismo a un
segno essenziale e leggero; dalla fluidità alla ricerca di personalizzazione o, in
diversa direzione, di funzionalità. È da questo multiverso di forme, materiali e funzioni
che l’energia del Salone ci indica, ancora una volta, la direzione.
Dalla sostenibilità alla rigenerazione (e domani, all’etica)
Parlare di sostenibilità, oggi, è scontato o quantomeno sa di déjà-vu. Se non fosse
più su#ciente la sola attenzione all’estetica, al contenuto e all’esperienza del
prodotto o alla tecnologia e ai processi produttivi, quale potrebbe essere il “next
step”? Molto probabilmente l’etica, una visione che abbraccia non solo tematiche
ambientali, ma anche aspetti sociali, di equità, giustizia, valore e inclusione. Molti
designer hanno da tempo abbracciato anche questi concetti e – fortunatamente –
le nuove generazioni li apprendono sui banchi di scuola insieme ai principi
fondamentali della professione. Quando le aziende inizieranno a metterli in atto?

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